Il questionario di Direzione Europa sul referendum costituzionale

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Si è concluso proprio in questi giorni il questionario sul referendum costituzionale che Direzione Europa ha proposto per confrontarsi, tramite questo nuovo format,  con i propri simpatizzanti a seguito del convegno svoltosi a Salzano (VE) lo scorso 3 Novembre 2016.

Il primo dato significativo è che quasi il 50% di coloro che hanno risposto ha un’età inferiore a 35 anni e che nessuno ha dichiarato di non andare a votare segno che questo argomento è molto sentito anche dalle generazioni che nell’immaginario collettivo sono quelle più distanti della politica.


 

Alle 12 persone che hanno dichiarato di voler votare si al referendum costituzionale abbiamo chiesto le motivazioni e una cosa ci ha stupito: il 42% di questi ha dichiarato di votare si perchè “non è completamente d’accordo con la riforma ma è un piccolo passo per continuare a fare il bene dell’Italia“.

Questo dato conferma le nostre previsioni: è una riforma che non ha un ampio consenso (anche tra i sostenitori del Si – analizzeremo meglio questo fatto nella parte finale dell’articolo) e che consegnerà il prossimo 5 Dicembre un paese certamente diviso.

Altra nota da sottolineare è che nessuno, a differenza di quanto pensano i comitati per il si, ha detto che voterà si poichè “permette di “mandare a casa” i vecchi politici” segno che la cittadinanza ha privilegiato la qualità della riforma piuttosto che al rinnovamento della classe politica.

 

Come è ovvio che sia, abbiamo chiesto anche a chi ha dichiarato di votare no al referendum costituzionale le sue motivazioni. Qui nessuna sorpresa invece: la maggioranza delle persone che hanno intenzione di votare no lo farà poichè non è d’accordo con questa riforma (57.5%). Il 47.5% ha detto che voterà no poichè non si risparmiano così tanti soldi come il Governo ci fa credere e il 45% mette assieme, nella sua valutazione negativa, il referendum costituzionale e la legge elettorale Italicum.

Passiamo quindi alla conoscenza della riforma in generale e nei punti speficici, abbiamo chiesto ai nostri utenti quale sia il loro grado di conoscenza della riforma costituzionale.

Si evince che la maggioranza di coloro che hanno risposto non abbia una conoscenza così ampia della riforma costituzionale (segno, probabilmente, che di questa riforma costituzionale se ne sia parlato poco in modo ragionato e non urlato tramite slogan).

Possiamo certamente sintetizzare questo dato utilizzando la media di queste risposte che è pari a 3.45 su 5 (certamente la sufficienza ma visto che stiamo parlando della nostra Costituzione, non abbastanza).

Passiamo alla seconda parte dell’analisi: gli argomenti della riforma trattati dalla riforma costituzionale.

 

Partiamo da questo presupposto: ricordiamoci quale sarà il quesito che leggeremo sulla scheda elettorale…

Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della Parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?

Ecco leggendo questo quesito e ascoltando il continuo mantra del comitato per il si, sicuramente verremo a conoscenza dei 4 pilastri fondamentali di questa riforma e ci aspetteremo dalla domanda sopra esposta percentuali sufficentemente vicine al 100% per quanto riguarda questi pilastri…. beh così non è stato

  • Superamento del bicameralismo paritario (solo il 69% di chi ha risposto ha dichiarato di esserne a conoscenza)
  • Riduzione del numero dei parlamentari, 77.9
  • Contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni ( in questo caso si uniscono gli indicatori dell’abolizione dell’indennità ai senatori, 46.6%, e della riduzione del numero dei parlamentari)
  • Soppressione del CNEL, 74.1%
  • La revisione del Titolo V della parte II della Costituzione (qui bisognerebbe mettere assieme molti argomenti, ma noi ci fermiamo al diritto di supremazia conosciuto dal 62.1% di chi ha risposto al questionario)

 

Chi vincerà il referendum? Il 75% di chi ha compilato il questionario è convinto che vincerà il suo schieramento, il restante 25% invece pensa che a prevalere sarà il fronte contrario al proprio voto.

 

Concludiamo ovviamente, con il giudizio generale a questa riforma.
La media dei voti è pari a: 3.26 su 10 (una valutazione particolarmente negativa)

Per i votanti del si otteniamo un voto pari a: 6.91 su 10 (una valutazione appena sopra la sufficenza confermando che tale riforma, anche per chi voterà si, non è la migliore per il nostro paese – notiamo addirittura una valutazione di 3/10 e due valutazioni di 5/10)

Per i votanti del no otteniamo un voto pari a: 2.55 su 10 (valutazione estremamente negativa come era normale aspettarsi con due valutazioni a sorpresa pari a 6)

 

Con questo articolo non vogliamo in alcun modo influenzare il voto dei lettori poichè non rappresenta una valutazione statistica completamente rappresentante tutto il corpo elettorale ma semplicemente analizzare le motivazioni che portano l’elettore a votare si o no a questa riforma.

Qualunque valutazione, simpatia o altro vogliate dare a questa riforma ricordate sempre che votare è un diritto e un dovere civico di un buon cittadino e vi invitiamo tutti a recarvi nel vostro seggio elettorale il prossimo 4 Dicembre per apporre la vostra croce sulla scheda elettorale!

 

 

Sondaggio organizzato da Direzione Europa effettuato dal 9 novembre 2016 al 19 novembre 2016 mediante la piattaforma digitale Google Moduli.

Grandezza del campione non rappresentativo del corpo elettorale italiano: 58

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